Ci sono cose irrazionali che si fanno e basta, senza chiedersi perchè o per come, senza star lì a spiegarle a chi non le può capire...una di queste è lo sci, che ti alzi alle 4 e mezzo per andà a ciapà frécc...e l'altra è il Palio di Masnago.Il Palio per me è cambiare domicilio ma non residenza, cercare di trattenere la tensione che ti alza il battito il più possibile, ma va a finire che c'hai crampi allo stomaco e lo stesso sguardo fisso, cattivo, competitivo, concentrato...mentre tuo fratello ti versa l'acqua in quella cazzo di bigoncia, e poi vai, con lo stesso passo e lo stesso ritmo di sempre, che fai andare avanti quel pischello che è la prima volta, con la certezza che stai andando perfettamente, con la certezza che non cadrai come hanno fatto i tuoi amici, perchè la conosci questa gara, lo sai come va, e lo sai che alla fine anche il mezzo giro di quello davanti verrà recuperato e gli suoniamo venti secondi a tutti anche quest'anno...e lo vedi che i ragazzetti "nuovi" ti rispettano, e ti temono...come noi veneravamo Mora, come ci facevano impressione i numeri sulla bascula del Lorenzani, come sognavamo di essere lì un giorno anche noi.
E' la certezza che se l'esordiente c'ha il mal di testa perchè è una mezza sega, lo chiedi al Mario, che ovviamente ti dice "presente"...alla fine il cuore grande così l'abbiamo ereditato da lui.
Ed è proprio il cuore grande così che ti fa andare avanti, contro un bisonte che se sommiamo le giornate che ha vissuto a Masnago non arriviamo a una intera, è solo un mercenario, nel senso medievale del termine "quello grosso straniero che viene tirato fuori solo quando serve", e che alla fine è troppo potente per gente che c'ha il cuore che pesa troppo...ed è il cavillo di un regolamento nato prima di espandere le contrade giusto per aumentare il numero di abitanti di quelle più sfigate.
Preferisco avere il cuore gonfio, di rabbia, di frustrazione, di grida e ammirazione, del tifo di tutti...perchè alla fine è così...piuttosto che mollare.
Si sta male a stare dietro sempre, o meglio, si sta male quando finisce sempre, ancora una volta, così. Ma poi apri il libro su Masnago, il TUO Paese, casa tua, e trovi pezzi della tua storia in tante foto, e nella foto al centro sei tu che stai davanti, e mica come Coppi e Bartali, due secondi dopo gli sono andato addosso, a quel vitello, con carriola, mosto...e passeggera...Dopo aver letto qui , l'emozione è stata forte, spero sia stata a caldo, spero sia negoziabile...ricorda cosa hai scritto sulla maglia, quest'anno...non abbiamo ancora alzato il ciencio, perchè c'abbiamo il cuore giallonero troppo grosso.
...e poi siamo i Bertagna...in questa foto c'è tutto il Paino e il Palio di 30 anni, per noi!
4 commenti:
spiace per non vedervi alzare il Palio, davvero, lo onorereste!
Ma veder entrare il buon MARIO sul campo di gara non ha prezzo, non bastano 5 mastercard!commozione pura, il silente meccanico coi baffi ancora un volta ha dato una lezione di stile, chapeau!!!!
l'anno scorso era a caldo, l'anno prima anche... quest'anno no, è diverso.. se non vinco con papà che entra sul campo da gioco in una scena tipo "wild thing" vuol dire che proprio non è destino!
non negoziabile.
Io credo che chi ha a cuore Masnago e il Palio ha a cuore la vittoria dei fratelli Berta. So che sentirsi dire che siete i vincitori morali può far male, ma credo che siate voi l'anima di questa gara e che a voi vada il merito di aver letteralmente contagiato Masnago della voglia di gareggiare e di esserci su quel campo la seconda domenica di settembe. Il resto è nella foto che, scusa se è poco ha scattato un altro grande Marco, il "mio Marco" mio fratello.Un abbraccio
Francy
P.S. - Noi della famiglia Suigo lo sai che comunque continuiamo a ritenere che il Berta sano della famiglia sia quell'altro! ;-)
Sempre di meno, noi siamo sempre di meno, Marco, sempre di meno! Noi siamo sempre di meno!
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