emozioni. più forti di quanto mi aspettassi.
era il 1992...la prima volta che ho messo piede al palazzetto, complice il fratellino che giocava all'allora "Cagiva", e che aveva l'abbonamento aggratis...iniziava l'amore per il basket varesino, che, ironia della sorte, riemergeva da una serie B in cui ci aveva cacciati il signor Bernardi, che coincidenze, lo stesso sfasciapiazze oggi è agente di Bianchini e di altri 2-3 elementi che passeranno alla storia come "quella squadra di pellegrini".
Ci ho lavorato, da ragazzino, al palazzetto, imparando dai "veci" che avevano amato la Ignis cosa voleva dire nel mondo della pallacanestro essere di Varese, più di una denominazione di origine controllata, voleva dire appartenere ad una discendenza di gente, di tifosi, ad una città che aveva scritto la Storia europea di uno sport, e pensare che con un collega di Anversa, parlando di basket, gli ho detto di essere di Masnago...e sapeva di cosa parlavo!!!
Già, Masnago...il tempio della pallacanestro..immaginate il nostro orgoglio di Masnaghesi, ad essere un po' i "custodi" del tempio...
ho pianto, stasera.
ho assistito all'ennesimo esempio di idiozia ultrà, quelli che stanno zitti un tempo, passano dieci minuti a urlare cori contro polizia e carabinieri, non insultano manco per niente la dirigenza della società che ci ha fatto andare in serie B, perchè sennò chi glielo spiega a ClaudioMaria che deve pagare ancora le vacanze, le pizze e gli abbonamenti?
ho quasi cazziato un ragazzetto, 15 anni non di più, perchè stavo fischiando ai cori beceri e mi ha guardato male...fulminato, poverino.
ho passato gli ultimi 3 minuti con gli occhi velati, ripassando nella mente le emozioni dello Scudetto, prima in campo con quella giacca rossa troppo grande, poi in mezzo alla folla, poi sul pino in centro, io e giorgino primi fra tutti lassù, con la bandiera biancorossa, a tirare le 4 e scambiare le maglie, il giorno dopo, tutto orgoglio, al liceo con il sopramaglia di Santiago taglia XXXXL a raccontare a tutti "io c'ero", a sentirsi i più grandi di tutti, i campioni dell'Italia, noi, solo noi...
e stasera ho contato mentalmente gli ultimi dieci secondi, un conto alla rovescia per un pianto breve, di rabbia, di delusione, d'amore...con lo stesso ragazzetto, come mi hanno detto, che ora con occhi quasi ammirati mi osservava e forse capiva...ma forse capivo anche io, che il tifo per la squadra della propria città è una cosa strana, è come se proiettassimo il nostro senso di appartenenza a una comunità sui campi di tutta Italia, è come se fossimo davvero "in casa" al palazzo, è davvero quasi un amore, è un insieme di gioie, sofferenze, emozioni irrazionali, che ti fanno saltare, gridare, che qualche volta ti fanno andare in giro a seguire..."Varese"...un gruppo di ragazzotti che cambiano faccia ogni anno, ma la maglia è sempre la stessa, il palazzetto è sempre a Masnago, il cuore è sempre biancorosso...in serie A o in serie B...noi saremo sempre qui.
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